NEL MESE DI MAGGIO 2023 SONO GIUNTI ALL’ATTENZIONE DELLA LAMG DUE ARTICOLI INGIUSTAMENTE DENIGRATORI NEI CONFRONTI DEI MMG. L’ASSOCIAZIONE HA SCRITTO DUE LETTERE DI REPLICA CHE HANNO BEN PRESTO RACCOLTO L’ADESIONE DI MOLTISSIMI COLLEGHI.
LE DUE LETTERE SONO LEGGIBILI QUI E QUI (pur se già inviata, è ancora possibile firmare quella indirizzata al Corriere mandando un Whatsapp ai componenti del direttivo o una mail a: info@lamg.it)
Addendum del 24/05: SU “CORRIERE MILANO” COMPARE UN NUOVO ARTICOLO DI G. SCHIAVI CHE RICHIAMA STRALCI DELLA LETTERA. LAMG LO RITIENE INSODDISFACENTE E INVIA AL GIORNALISTA UNA NUOVA MAIL.
DI SEGUITO E’ RIASSUNTA TUTTA LA VICENDA:
Nel mese di febbraio 2023 (si presume), Umberto Brindani, direttore della rivista Gente, pubblica un editoriale dal titolo “Pronto, dottore?”. I contenuti dell’articolo, giunto all’attenzione della LAMG solamente il giorno 12 maggio 2023, è considerato dall’Associazione diffamatorio e irrispettoso della professionalità del Medico di Medicina Generale.
Il 13 maggio, LAMG scrive una lettera di risposta all’editoriale. La lettera viene rapidamente firmata da 214 soci e inviata al direttore di Gente con richiesta di pubblicazione.
LEGGI LA LETTERA LAMG DI REPLICA A UMBERTO BRINDANI
Umberto Brindani risponde, promettendone la pubblicazione in una delle prossime uscite della rivista. Appena ne avremo notizia aggiorneremo questa pagina.
Il giorno 20 maggio 2023, il giornalista Giangiacomo Schiavi del Corriere della Sera, pubblica sulla sua rubrica “La lettera di Giangiacomo Schiavi”, uno scritto dal titolo: “Le visite del medico di famiglia e il sistema che non cambia mai”. L’articolo non solo non interrompe la generalizzazione compiuta da un lettore, sig. Francesco Negro, che sostiene che i medici di famiglia siano irreperibili e non visitino, ma dà una risposta assai limitata e inconsistente alla domanda: “quali sono i diritti dei pazienti e quali gli obblighi dei medici?”.
Lo stesso 20 maggio, LAMG scrive una seconda replica. Anche questa volta i soci rispondono con una massiccia adesione. La lettera viene diffusa tra colleghi e raggiunge l’importante numero di 480 adesioni, di cui circa la metà di colleghi non appartenenti all’Associazione.
LEGGI LA LETTERA LAMG DI REPLICA A GIANGIACOMO SCHIAVI
Giangiacomo Schiavi risponde a LAMG in questo modo:
“Buongiorno, grazie per la risposta e la correzione (errore che non ho capito nemmeno io visto che avevo scritto nato nell’isola di Coo nel 460 a.C. ma di cui mi scuso). Quanto alle considerazioni, la mia risposta era un modo per richiamare il lettire, uno dei tanti molto critici, al valore della professione medica sminuita da una burocrazia diventata incombenza o anche alibi a volte, e rivalutare il ruolo del medico di famiglia. Credo che il tutto meriti lo spazio adeguato per una giusta discussione, non soltanto le poche righe della rubrica. Pubblicheremo in cronaca un ampio servizio. Buona giornata – Giangiacomo Schiavi”
COMMENTO DEL DIRETTIVO LAMG:
E’ esperienza comune che il lavoro del Medico di Medicina Generale sia sempre più difficoltoso. I conflitti con i pazienti sono all’ordine del giorno, sfociando questi, in alcuni casi, in spiacevoli aggressioni verbali e non solo. La burocrazia è cresciuta esponenzialmente, occupando gran parte della nostra giornata e togliendo tempo prezioso all’attività clinica. La stessa attività clinica è minata anche da molteplici altri fattori tra cui: troppi pazienti da assistere, liste d’attesa infinite, ricorso al privato con tutto ciò che ne consegue, esagerata offerta di prestazioni sanitarie inutili e ridondanti, scarsa collaborazione con e da parte di alcuni specialisti, impossibilità di “competere” con il tutto e subito dei Pronto Soccorso…
In questo clima, i due articoli di U. Brindani e G. Schiavi non fanno altro che acuire tali problematiche: denigrare ingiustamente dei professionisti agli occhi di quei pazienti che non sono in grado, non sempre per colpa loro, di comprendere quanto sia una risorsa la professionalità di un medico e quale privilegio sia avere un professionista che possa accompagnarli in ambito sanitario, è grave e pericoloso. E’ anche per questo che LAMG non può più accettare di leggere critiche ingiuste.
L’adesione alle lettere è stata sorprendente: in meno di 48 ore, hanno firmato poco meno di 500 colleghi. Le lettere hanno avuto anche l’effetto di mobilitare i due maggiori sindacati che, anche se non lo ammetteranno mai, hanno diramato i loro comunicati successivamente alla diffusione della nostra lettera, che, ci teniamo a ricordare, è stata scritta il 20 maggio. Ci preme far notare inoltre, che la lettera LAMG è stata firmata anche dal presidente dell’Ordine dei Medici di Milano e da dirigenti sindacali lombardi di Snami, Smi, CGIL. Mancano invece all’appello i dirigenti Fimmg.
I due giornalisti che, loro malgrado, hanno dato origine a questa “rivolta” spontanea hanno affermato che pubblicheranno le nostre lettere. Siamo contenti di questo, ma non ci basta: il nostro obiettivo è quello di vivere una nuova stagione: che si apra un dibattito pubblico sulla Medicina Generale con la partecipazione, pensate un po’ che stranezza… dei Medici di Medicina Generale.
Il direttivo LAMG
ADDENDUM DEL 24 MAGGIO
In data 24 maggio, come preannunciato dallo stesso giornalista, compare sul Corriere della Sera, sezione Milano, un articolo ancora a firma Giangiacomo Schiavi dal titolo “Medici di base al bivio <rinnoviamoci o spariremo>”:
LAMG considera l’articolo insoddisfacente e, in debito di una risposta al giornalista, gli indirizza questa mail:
“Gentile dott. Schiavi,
La ringraziamo per la Sua mail in risposta alla lettera, giunta infine a 479 firme.
Lei non manca di rimarcare che sono “tanti i lettori molto critici” nei confronti di non sappiamo bene cosa… dell’operato dei Medici di Medicina Generale supponiamo. Questa sottolineatura non è nuova, eppure, lo ribadiamo, la fiducia nella nostra figura rimane elevata nonostante tutte le storture del Sistema Sanitario. D’altra parte la massa di pazienti soddisfatti del proprio medico, non si mette certo a scrivere lettere di elogi. E ancora: perché non invita i “lettori molto critici” a fare nomi e cognomi e a segnalare all’ATS? Si è assicurato che quanto lamentato corrisponda al vero? E che non sia il frutto di aspettative sbagliate nei confronti della MG? Un solo esempio: lo sa che l’Accordo Collettivo Nazionale della MG prevede che la visita domiciliare sia gratuita solo per i pazienti intrasportabili (definizione di intrasportabile: paziente che non può usufruire di un trattamento ambulatoriale perché il trasporto renderebbe inefficace l’intervento stesso o sarebbe rischioso dal punto di vista sanitario – cit. sito del Ministero)? Lo sa che nella maggior parte degli altri maggiori paesi europei la visita domiciliare semplicemente non è contemplata?
Ma vogliamo fare uno sforzo di avvicinamento: se il Suo intento è quello di rivalutare il ruolo del medico di famiglia, vorremmo collaborare allo scopo, con Lei e con il Suo giornale.
Cominciamo col farLe alcune osservazioni riguardo al Suo articolo odierno, che non è sembrato andare in questa direzione. Sinteticamente:
1- non si capisce quale attinenza abbia il titolo con la nostra replica. Non ci pare di esserci autoinvitati a un rinnovamento.
2- non dichiarare di aver ricevuto una lettera in risposta al suo pezzo e metterla “a spezzatino” in un articolo come più fa comodo, non è corretto oltre che irrispettoso nei confronti dei 478 medici firmatari.
3- Lei dà ampio spazio al dott. Alberto Cozzi. Come ha scelto questo collega? L’associazione di cui è presidente, ha dei validi scopi, ma diversi da quelli che la nostra lettera si propone e le considerazioni del collega, per carità rispettabilissime, hanno poca attinenza con i temi che abbiamo posto alla Sua attenzione. Basti pensare al riferimento alle sale d’attesa affollate dove anziani pazienti sostano, bisognosi di una rassicurazione.
4- Non sono state citati i passaggi più importanti della nostra lettera: nessun cenno all’invito a non generalizzare, non ha nemmeno sfiorato il discorso sui doveri di chi accede al servizio di MG.
5- Vengono riportati i soliti temi noti e stranoti, con le solite considerazioni superficiali: la burocrazia è brutta e cattiva, i medici non vogliono andare nelle Case di Comunità (che Bertolaso stesso ha affermato essere allo sbando), le liste d’attesa – di cui la MG è vittima e non autrice – sono lunghe.
Se Le indirizziamo questa seconda mail è perché vogliamo dare fiducia a Lei e al Suo giornale, nel tentativo di dare il via a una stagione di riflessioni più profonde e sincere sulla Medicina di Famiglia.
Cordiali saluti
Il direttivo LAMG
PS: non siamo un sindacato come erroneamente riportato nell’ultima colonna dell’articolo; siamo un’Associazione spontanea di MMG partita dal basso.”
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